Collaborazioni

Il teatro senza teatri

Con il TSA e ATAM centro servizi culturali regione Abruzzo e amministrazioni comunali

Il 12 marzo 1983 la commissione di vigilanza dichiarò inagibile il teatro Fenaroli che negli ultimi anni aveva funzionato come cinema.

Con la chiusura del cinema Imperiale, tra l’altro non idoneo agli spettacoli teatrali, rimaneva solo il cinema teatro Excelsior a disposizione degli spettacoli dal vivo. Le stagioni teatrali dell’ATAM si  svolsero quindi necessariamente nell’enorme spazio di via Piave.

I costi per le attività amatoriale erano proibitivi e quindi fu difficile portare avanti progetti e iniziative. Nel mese di aprile ’92 il cinema teatro Excelsior chiuse per essere trasformato in supermercato. 

Lanciano non aveva nessuno spazio idoneo a spettacoli teatrali. 

Nel frattempo erano in corso i lavori di restauro del Fenaroli iniziati nel 1985, che si concluderanno nel 1998, con la riapertura il giorno 8 febbraio. In sintesi per 13 anni il Fenaroli rimase chiuso e per 6 anni a Lanciano non fu a disposizione nessuno spazio per spettacoli.

In quel lungo periodo l’associazione Amici della ribalta fu protagonista di iniziative con il Comune e il Teatro Stabile D’Abruzzo (TSA) e l’ATAM di numerose e qualificate attività rivolte soprattutto ai giovani, sviluppati in spazi non canonici ma che ebbero la fortuna di tener in vita il teatro e scoprire talenti lancianesi, poi diventati professionisti.

In questo breve racconto andiamo ad elencare le numerose e qualificate iniziative promosse e sostenute.

L’associazione, appena costituita, oltre ad impegnarsi in allestimenti teatrali iniziò a proporsi a livello locale come punto di riferimento per il Teatro Stabile dell’Aquila in procinto di diventare Abruzzese (TSA), diretto da Lorenzo Salveti. 

Gli Amici organizzarono una conferenza sul tema “Teatro Regionale attualità e prospettive” il 12 dicembre 1990, nella sala Mazzini. Lorenzo Salveti non si fece pregare e partecipa all’incontro: fu l’inizio di una lunga collaborazione. La mancanza di un teatro non impedì lo sviluppo di iniziative che si configurarono nel 1991, dal giorno 8 al giorno 11 di aprile, con il “Progetto Fedra” laboratorio spettacolo proposto alle scuole medie superiori.

Numerosa e qualificata partecipazione con Salveti che smonta e rimonta lo spettacolo Fedra con gli studenti in un esercizio stimolante e proficuo.

Osvaldo Ruggeri e Rosamaria Tavolucci furono i protagonisti della pièce più volte presentata con successo nella sala Mazzini. Gli “Amici”, inoltre, ospitarono in un luogo atipico, Sala di Conversazione, lo spettacolo “Il poeta calzolaio” di Sabatino Ciocca il 3 e 4 maggio 1991. 

Protagonista fu Piero Di Iorio, grande attore abruzzese prematuramente scomparso; riuscì a disegnare in maniera straordinaria la timida figura di Domenico Stromei, ciabattino scrittore di Alanno, uomo semplice ma di grande talento.

Insieme a lui recitarono due degnissimi attori: Miana Merisi e Luigi Tontoranelli. Due serate intense che siamo orgogliosi di aver proposto e di poter custodire nel nostro curriculum.

Il 27 e 28 dicembre, nella sala Mazzini, Paola Quattrini presentò lo spettacolo “L’Attesa”, ovvero una figura femminile disegnata da dieci autori che descrivono una donna in attesa di un evento con le proprie emozioni, paure, discriminazione e sentimenti.

Nel periodo febbraio–marzo 1992 viene organizzato il “Progetto Lanciano – Una città per il teatro”. In collaborazione con Comune e Centro Servizi Culturali della Regione si sviluppa un corposo e articolato progetto che vede Salveti impegnato a Lanciano insieme al suo bel gruppo di attori e collaboratori.

Molto interessante fu l’incontro “nella Stanza dell’Autore” che portò a Lanciano 12 autori di teatro contemporanei e i suoi linguaggi.

Lanciano diventa una fucina di giovani attori, conferenze, spettacoli, presentati in condizioni spesso disagiate, ma sempre frequentati da un pubblico attento, soprattutto di giovani.

Da quella esperienza e successive, tanti studenti cominceranno ad apprezzare il teatro e almeno tre di quel bel gruppo, se la memoria non ci fa dimenticare qualcuno, hanno iniziato una carriera professionale che si è rivelata di qualità: Ida e Oscar Strizzi, Stefano, Angelucci e Marta Bucciarelli.

L’anno successivo, dal mese di ottobre 92 a Maggio 1993, gli “Amici” collaborarono con il TSA per il progetto “Il cavallo di Troia” curato dal regista Salvatore “Sasà” Cardone, che poco dopo diventerà direttore del Centro di produzione teatrale L’Argine di San Lazzaro.

Il TSA organizzò in diverse scuole medie superiori della regione un laboratorio teatrale sul poema omerico. A maggio la fase conclusiva si svolse a Popoli.

Insieme al laboratorio teatrale fu allestita la piece  “Troilo e Clessidra” di W. Shakespeare che venne rappresentata nell’aula magna del Liceo Classico. 

Il cavallo di Troia

Nel 1993 l’Associazione propone all’Amministrazione Comunale l’allestimento di un teatro tenda da sistemare nella piazza della Pietrosa.

L’atmosfera politica non permette una serena valutazione del progetto che viene respinto. Lanciano rimane ancora priva di spazi culturali adeguati.  

Gli “Amici” comunque collaborarono intensamente con Enti e Scuole lancianesi per proporre manifestazioni di spessore culturale adeguato, anche in assenza di un vero teatro. 

Con il TSA e con L’Atam continuarono a sostenere varie manifestazioni. Sempre per le scuole medie superiori fu riproposto da ottobre ’93 a maggio ’94, un laboratorio teatrale per le scuole medie regionali, sul progetto “La Giostra di Orlando” con conclusione a maggio, sempre a Popoli.

Salveti ispirato dai eventi drammatici della guerra in Jugoslavia impaginò rapidamente un progetto di teatro e cinema “Le donne e la guerra”, che fu proposto in forma di spettacolo, laboratori e cineforum che coinvolsero gli studenti degli Istituti e Licei lancianesi dal 17 al 21 marzo 1994.

La manifestazione metteva in risalto la guerra, nelle sue varie forme, soprattutto la guerra vissuta dalle donne nelle storia dell’umanità.

Gli spettacoli si svolsero nell’aula magna del Liceo Classico.
I cineforum ebbero luogo presso il Centro Servizi Culturali.

Nei mesi successivi furono presentati due spettacoli di grande suggestione in uno spazio non canonico, ma che sembrava destinato ad essere utilizzato per avvenimenti di grande prestigio. In via Cavour il palazzo Stella De Giorgio, sede allora della Ludoteca, ospitò due manifestazioni.

Fu allestita la mostra spettacolo su Savinio “Abruzzo paese di giganti, dico a te Clio” con la regia di Salvatore Cardone, dal 4 al 6 marzo 1994. 
Lo spettacolo era una sorta di viaggio, attraverso luoghi abruzzesi in cui Savinio aveva soggiornato.

A piccoli gruppi il pubblico veniva accompagnato dagli attori del TSA, nelle varie stanze del palazzo. In maniera familiare raccontavano le avventure, le sensazioni del poeta suggerite dalla nostra terra. Un viaggio nell’animo del narratore che gli spettatori gradirono molto. A margine era allestita una mostra documentaria sul poeta pittore. La partecipazione fu notevole con ottima risposta del pubblico.

Nel mese di aprile ’94, fu la volta di uno spettacolo di rara bellezza che ha girato tutto il mondo ed era, dopo quasi dieci anni, ancora in programmazione.

“Il caffé del signor Proust” di Lorenzo Salveti, con Gigi Angelillo, fu rappresentato per cinque sere. 

Sessanta spettatori potevano assistere allo spettacolo con una unica protagonista: Celeste Albaret governante di casa Proust, Angelillo in trucco femminile, accompagnava il pubblico nelle stanze dove il poeta visse e scrisse le opere più belle. Un cammino fra le memorie della più assidua testimone delle passioni, dei vizi, delle manie di Proust. 

Lo spettacolo proveniva da Udine e Angelillo era perplesso che Lanciano potesse “tenere” per cinque repliche.

Fu sold-out dal 6 al 10 aprile. In realtà nell’ultima serata molti spettatori rimasero delusi per la impossibilità di assistere allo spettacolo. Un successo notevole.

L’amicizia con Gigi e Ludovica Modugno, sua inseparabile consorte, negli anni successivi ha avuto modo di rinsaldarsi e gli “Amici” ne fanno un motivo di vanto e prestigio.

Dal 19 al 20 maggio 1994 si svolse nell’Auditorium Diocleziano il saggio finale de “La giostra di Orlando” nell’ambito del “Progetto giovani scuola” laboratorio con gli studenti delle scuole medie superiori che avevano lavorato durante tutto l’anno scolastico.

Spazi suggestivi e attori in bella evidenza curati da Salvatore Cardone del TSA. 

“La cognizione del dolore” fu uno spettacolo sostenuto dal Centro Servizi Culturali della Regione Abruzzo che si svolse per tre sere da venerdì 9 a domenica 11 giugno 1995, presso la nuova sala del Miracolo Eucaristico.

Gigi Angelillo seppe sottolineare il personaggio di Gonzalo Pirobutirro, ingegnere scrittore con la fama di mangiatore vorace e onnivoro in una vicenda fascinosa e complessa ambientata in Maradagal, un paese “immaginario”.

Uno spettacolo difficile, originale e raffinato, diretto con la consueta bravura da Lorenzo Salveti che rinnovò il successo con Angelillo.